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Che cos'è il MatchMaking e PERCHE' è così importante nei VideoGiochi?

 


Avete appena acceso il vostro gioco multiplayer preferito e vi state approcciando a giocare assieme ai vostri amici, probabilmente mentre siete in chiamata vocale su Discord. Create un party, una squadra per chi non mastica i termini videoludici, e vi mettete in attesa di una partita nella Lobby, la "Sala d'Attesa" virtuale del Videogioco. A quel punto, dopo un tempo di attesa variabile, vi appare la schermata di avvio partita, e da lì, si comincia a giocare. Tuttavia, vi siete mai chiesti COME il videogioco trovi i vostri avversari o eventuali compagni di squadra, qualora il vostro party non sia completo?


Salve Feelers e bentornati sul mio Blog! Io sono Lorenzo e in questo articolo analizzeremo cos'è il MatchMaking, come funziona e perché sia tanto importante nei videogiochi multigiocatore online! Restate con me fino alla fine, perché ne vedremo delle belle, ma prima di cominciare, lasciate che vi inviti ad Iscrivervi al Canale, attivando la campanella degli avvisi e di lasciare un bel mi piace per supportarmi, ma non perdiamoci in chiacchiere e diamoci dentro!



Penso che almeno una volta, tutti voi oggigiorno, vi siate rapportati in qualche modo con i videogiochi. Chi più, chi meno. Tuttavia una componente predominante del Settore, è, da almeno un lustro a questa parte, la componente multigiocatore online. Per intenderci, durante i mesi di lockdown, si sono moltiplicati esponenzialmente i giocatori online, e questo ha permesso a tutti i giochi che facevano di questa componente un loro punto cardine fondamentale, di crescere esponenzialmente. Il fenomeno, ha permesso il diffondersi di numerosi titoli, per lo più Free-to-Play, che non necessitano di alcun costo per poter giocare. Tuttavia la formula Free-to-Play come molti di voi sapranno, non è propriamente gratuita, in quanto spesso, presentano al loro interno, delle meccaniche di microtransazioni per permettere delle migliorie in gioco, o come più spesso accade degli abbellimenti puramente estetici. Il tutto per poter mantenere il progetto, che altrimenti non resterebbe in piedi.


Il perché, questa formula sia vincente, è presto detto. Fondamentalmente, si riesce ad unire sia il "giocatore veterano" che vuole magari un'esperienza basata sulle proprie capacità di reazione contro gli avversari, che i "giocatori occasionali" che vogliono svagarsi un po' senza però dover necessariamente diventare bravi al gioco o diventare competitivi. Questa concezione del gioco, unita chiaramente, alla possibilità di giocare in gruppo con gli amici, ha permesso ad alcuni titoli di divenire dei veri e propri colossi dell'industria videoludica.


Chiaramente il gioco in questione deve essere accattivante e proporre qualcosa per cui valga la pena accendere il proprio device o console per poterci giocare. Deve attrarre insomma. Ma per i motivi detti precedentemente, non diviene così complicato comprendere come, in periodo di lockdown, questa tipologia di giochi sia divenuta così prepotentemente predominante, surclassando spesso, in termini di introiti, titoli e brand affermatissimi e di grandissimo successo. A prescidere dal fatto che noi possiamo preferire o meno questa tipologia di giochi, è inconfutabile che siano davvero contenuti di massa e di enorme pubblico.


A ragione di questo, sempre più aziende si stanno cimentando nel settore, basti pensare a Konami, che ha rilasciato il nuovo Pro Evolution Soccer in formato Free-to-Play, multiplayer online, con un nuovo nome: E-Football. Un gioco di calcio ad aggiornamento continuo. Se non seguite il mondo videoludico, e per qualche ragione non conoscete PES, vi basti sapere che, insieme a FIFA, è il gioco di calcio più giocato del mondo, e fino allo scorso anno, veniva venduto e distribuito come gioco a sè stante, contenendo sì una componente Multiplayer/Multigiocatore, ma non interamente concepito per quello. Inoltre, suppongo, in quanto non posseggo il titolo, ma se qualcuno lo ha potrà eventualmente confermare o smentire la mia supposizione, la nuova versione conterrà in una certa qual misura, delle microtansazioni per poter lucrare sul gioco.


Fatta questa lunga e doverosa premessa per capire e calarci all'interno del contesto videoludico nella quale ci troviamo con questo video, possiamo finalmente iniziare a parlare del MatchMaking. Per capire cosa sia, basta chiedersi come faccia il gioco a decidere chi saranno i tuoi compagni di squadra o i tuoi nemici all'interno di una partita di un videogioco. Sostanzialmente, l'MM è un particolare Algoritmo Informatico, che determina o dovrebbe determinare, le tue abilità in gioco, per poter determinare dei corretti compagni e dei corretti aversari per te ed i tuoi amici. Chiaramente non è un "Algoritmo Standard", ogni videogioco ha la sua versione, ma di base, tutta questa famiglia di algoritmi, nasce per adempiere questo compito.


Piccola parentesi per i non addetti ai lavori. Che cos'è un Algoritmo? Ne avrete certamente sentito parlare, oggigiorno tutto il mondo digitale viene descritto con gli algoritmi. E lo si fa, con ragione di causa. Un Algoritmo, in Informatica, detto in parole molto semplicistiche, è una sequenza di istruzioni finita, atta a risolvere un certo problema. Di base, un algoritmo può essere benissimo pensato come una ricetta di cucina. La ricetta è la sequenza di istruzioni da eseguire per poter preparare un piatto, quindi un algoritmo. Chiaramente, gli algoritmi che regolano internet, i social e il MatchMaking, non sono banali, anzi! Hanno un certo grado di complessità, molto avanzata. Essendo i videogiochi dei programmi informatici "chiusi", proprietari, dei quali non si può conoscere il codice sorgente con cui sono composti, non ci è possibile conoscere con certezza il funzionamento dei loro algoritmi e quindi del loro funzionamento interno. Tuttavia, alcune aziende, soprattutto quelle che operano nel campo degli E-Sports, gli Sports Elettronici di stampo Competitivo, si sono "sbottonate" in tal senso, rivelando in termini non estremamente tecnici, come dovrebbero funzionare alcuni tra i loro algoritmi attraverso post, articoli sui loro siti o interviste.


Prima di entrare nei dettagli, quello che dovreste immaginare è che, all'interno del vostro videogioco, nel momento in cui si sceglie di iniziare una partita, un algoritmo prende in esame le vostre capacità, e, in qualche modo che non possiamo sapere con certezza, cerca di trovare persone del nostro livello con cui giocare, assieme o contro. Nel momento in cui, nel nostro party, nella nostra squadra, nel nostro team predeterminato, ci siano più persone con capacità differenti, l'algoritmo dovrebbe cercare di fare una media delle capacità e di proporre quindi degli avversari al pari di una media delle nostre capacità. Quindi se un vostro compagno è campione europeo a quel videogioco, e voi siete dei novizi che hanno appena installato il gioco, giocando insieme non giocherete contro persone novizie, ma con una media delle vostre capacità, che in soldoni traduciamo in: giochiamo contro persone più brave del novizio, ma meno brave del campione europeo.


Capite quindi quanto è importante il MatchMaking? Ogni vostra partita ed esperienza legata al titolo che state giocando è determinata da esso. Ovviamente la qualità dell'algoritmo che determina le vostre capacità, determina quanto può essere frustrante giocare a quel determinato titolo. Ad esempio, se un gioco guarda soltanto quante vittorie fatte rispetto alle sconfitte, non determinerà mai realmente quanto siete bravi a giocare. Questo, in un contesto dove le skill, le abilità del videogiocatore sono essenziali, non farà altro che creare delle partite sbilanciate in quanto un novizio molto fortunato può vincere abbastanza partite da capitare contro il campione europeo! Capite bene che questo è un grande male, e che alla lunga, può sfiduciare il videogiocatore al punto tale da abbandonare completamente il titolo sebbene possa essere innovativo e divertente. Perché in fondo dobbiamo dircelo, se non vinciamo mai, non ci viene neanche voglia di giocare ad un videogioco, ed è per questo che un ottimo MatchMaking fa la differenza.


Ma come fa il videogioco a "capire" quanto siamo bravi a giocare? La Chiave di Volta che può rispondere alla domanda è da ricercare nei numeri. Come tutti i programmi, anche i videogiochi, sono regolati da numeri. Anche solo il tempo con cui reagiamo ad una data situazione è un numero. Alcuni di questi algoritmi, "leggono" i nostri tempi di reazione, per determinare quanto siamo bravi. Possono leggere anche se compriamo velocemente degli oggetti nel gioco e quindi sappiamo cosa fare o se ci mettiamo tanto e quindi risultiamo indecisi o che stiamo leggendo le descrizioni degli oggetti in vendita. Guarda se restiamo fermi a cercare di capire cosa succede senza reagire, ecc ecc. Insomma, volendo, ci sono una moltitudine di parametri da poter leggere per capire quanto siamo bravi. Gli Algoritmi più completi, guardano più cose possibili, altri invece no, guardando invece solo in superficie, quanto "sommariamente" siamo bravi.


Bene! Abbiamo capito quindi cos'è il MatchMaking, un algoritmo molto avanzato che in qualche modo, in base al gioco ed alle sue componenti, cerca di capire quanto siamo bravi per poterci mettere contro degli avversari che siano "degni" delle nostre capacità. Ogni videogioco ha il SUO, che differisce da ogni altro, pertanto può essere più o meno buono rispetto ad un altro titolo. Inoltre non è detto che per la stessa categoria di gioco, il MatchMaking sia simile, in quanto, essendo un codice proprietario, non è possibile esplorarlo. Diventa quindi banale a questo punto capire perché sia tanto importante e perché esso determini il successo di un titolo. Sebbene un gioco possa essere eccelso, la sua capacità di attrarre nuovi videogiocatori e di mantenerli all'interno della sua struttura dipende soprattutto dal divertimento che crea. E, inutile dirlo, vincere le partite diverte sempre. Certo, è impossibile vincere sempre, ed è anche piuttosto normale! Ma un buon MatchMaking permette anche di non perdere sempre, in modo da consentire un corretto bilanciamento tra vittorie e sconfitte tali da consentire al Videogiocatore Occasionale, di non abbandonare il titolo.


Insomma, se il GamePlay è lo Spirito, l'Anima di un Gioco, il MatchMaking per i giochi Multiplayer è il suo Cuore. In quanto racchiude in sè la sua capacità di essere sempre stimolante e divertente, ed è per questo che molti giochi, sebbene ripropongano sempre le stesse regole, sempre le stesse modalità, divertano così tanto e in modo così profondo, da permettere la nascita di una community di appassionati così vasta da rendere il titolo di culto. Se poi ci aggiungiamo che alcuni titoli hanno anche una storia, che magari riesce ad emozionare, la formula del successo è assicurata.



E questo era la mia personale opinione sul MatchMaking! Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commento! Se l'articolo vi è piaciuto, condividetelo con i vostri amici! Se volete rimanere in contatto con me, vi invito a seguirmi sui vari social, trovate i link qui a lato. Vi ricordo inoltre di iscrivervi al mio Canale Telegram per ricevere la mia "Ogni Tanto Letter" con le news più interessanti del settore informatico. Se avete dubbi o consigli o se volete suggerirmi il tema del mio prossimo video, scrivetelo sempre qui sotto nei commenti! Io vi ringrazio, e noi, ci vediamo alla prossima!

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