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La Vita Secondo i Social Network


 

Siamo tutti abituati ad aprire il nostro smartphone e vedere una notifica da parte di un nostro amico o conoscente, che ci invia un post, un articolo, un messaggio, una foto o un video. Questo meccanismo di connessione attraverso internet è diventata una parte integrante dell'essere umano. Un'abitudine che ha assorbito alcuni di noi, che vivono ormai costantemente connessi nel mondo digitale, affamati di informazioni e di socialità, specialmente negli ultimi due anni. L'utilizzo degli straordinari servizi del mondo digitale sta diventando ormai la normalità quasi per tutti. Quasi, perché solo chi non vuole o chi non può non si è aggiornato a questo, ormai di fatto, standard. Ma allora mi chiedo, qual è la vera fotografia della nostra vita attraverso i social?


Salve Feelers e bentornati sul mio Canale! Io sono Lorenzo e in questo video analizzeremo cosa significa avere un profilo sui social e cosa comporta vivere queste piattaforme! Chiaramente non sono un sociologo o uno psicologo in grado di dare un resoconto scientifico, tuttavia quello che vi esporrò sarà il mio umile, condivisibile o meno, pensiero in merito a questo argomento. Restate con me fino alla fine, per poter comprendere a pieno il mio pensiero, ma prima di cominciare, lasciate che vi inviti ad Iscrivervi al Canale, attivando la campanella degli avvisi e di lasciare un bel mi piace per supportarmi, ma non perdiamoci in chiacchiere e diamoci dentro!



Ne abbiamo parzialmente parlato assieme a JohnnyCannuccia nella live di giovedì scorso presso il suo canale twitch, che se vi foste persi, potete trovare sia sul mio che sul suo Canale YouTube. Dopo l'ultimo periodo storico, dobbiamo ammettere che la maggior parte di noi ha avuto a che fare almeno con un Social. Tuttavia, per chi fosse rimasto al di fuori di questo intricato e complicatissimo mondo informatico, i Social sono piattaforme, che permettono appunto di: socializzare, connettere, almeno virtualmente, le persone e permettendogli di comunicare e scambiare informazioni di diverso genere. Il fenomeno dei Social come veicolo di connessione virtuale tramite internet, è riuscito a mettere in contatto amici, parenti e conoscenti che magari vivono dall'altra parte del globo. Tuttavia, solo negli ultimi anni, con il fenomeno dell'arrivo degli "Influencers" e dei "Content Creator", categoria dove io, nel mio minuscolo, mi sento di appartenere, per molte persone, la percezione della vita sui social è in qualche modo "cambiata". Provo a spiegarmi meglio. Chi ha visto la nascita delle più note piattaforme attuali, certamente si sarà reso conto che il modo di creare contenuti e la tipologia di essi, si è molto variegata e distinta nel tempo. Per intenderci, se "viviamo" un Social, come YouTube, Instagram o Facebook ad esempio, esso per sua natura, tramite l'ausilio di complicati Algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, cercherà di riempire il nostro Feed, la nostra Home, la nostra pagina iniziale, con contenuti di nostro interesse creati da persone di nostro interesse. Questo perché oggi come oggi, le piattaforme, vogliono che l'utenza sia presente su di essa il più a lungo possibile in modo quasi da assuefarla. Questo meccanismo, anche se inconsapevolmente, secondo me, innesca certamente un forte interesse nella persona, nel continuare a vedere contenuti, ma forse anche altro. Sebbene sia inconfutabile che per queste piattaforme che lucrano attraverso il lancio di svariate pubblicità mentre fruiamo gratuitamente dei contenuti su di essa o magari attraverso la rivendita dei nostri dati personali, come ci insegna la sentenza della corte di cassazione contro Facebook, dove si evince che la merce di scambio, tra l'utenza e la piattaforma è la rivendita presso terzi dei nostri Dati, oltre chiaramente alla pubblicità che ci propina, cosa accade a noi persone che in qualche modo ci permettiamo di "subire" questi contenuti?


Provo ad essere più chiaro. Se guardiamo tutti i giorni contenuti di persone che in qualche modo hanno "successo" in quello che ci piace, o che comunque riescono a fare quello che ci piace, come ci permetterà di sentirci rispetto a loro? Nono sono uno psicologo, lo ribadisco, tuttavia da persona dotata di raziocinio, mi sento di poter quantomeno dire che la cosa ci condiziona almeno un minimo. Gli "Influencers", cercano di influenzare appunto la massa per poter indurre delle persone a comprare un oggetto, creare una tendenza o una moda. E se qualcuno non si adeguasse? Se qualcuno per qualche ragione, non potesse seguire la moda o la tendenza? Quel qualcuno vedrebbe tanti suoi amici o coetanei magari adeguarsi a questo nuovo trend, facendolo sentire diverso, magari inadeguato. Ovviamente l'essere umano non è mai stato esente da questo tipo di influenze. Se si analizzano i periodi precedenti ai social, erano altri i media che "influenzavano" la mente delle persone con le loro pubblicità. La Televisione per molto tempo è stata il capostipite di questa categoria di Media, influenzando milioni di famiglie la volta contemporaneamente con le sue pubblicità (e lo fa tutt'ora). Tuttavia le nuove generazioni, si stanno spostando sempre di più su Internet, creando una vera e propria "Migrazione Digitale" se vogliamo, lasciando completamente da parte i media tradizionali, che seppur con dei tentativi di rinnovamento, non sempre riescono ad attirare i giovani. E tra questi, mi inserisco anche io. Io per primo fruisco la maggior parte dei contenuti di mio interesse su Internet, e come me, tantissimi altri e suppongo tantissimi di voi.


Il punto focale della questione è che purtroppo, per un motivo o per un altro, l'essere umano ha sempre cercato di influenzarsi a vicenda per poter vendere un certo servizio o prodotto. E' il cuore pulsante del Marketing riuscire a convincere le persone a comprare qualcosa. La Comunicazione lavora su quello, è uno dei suoi punti cardine. E lo fa attraverso metafore, retorica, immagini e talvolta semplici suoni. Non è certamente semplice come processo creativo inventare una pubblicità che funzioni, e certamente non è banale progettarla, ci vogliono anni di studio e dedizione. Tuttavia lo si fa perché il nostro modello di società occidentale ci impone un sistema economico basato sulla vendita di un servizio, di un prodotto, di un'idea o contenuto. E in questa economia, saper vendere e sapersi vendere, è tutto. E' il consumismo puro il nostro modello di economia, ed è per questo che la pandemia mondiale, ha fatto tanti danni economici: molti non hanno potuto vendere. Per questo le Web Star sono super gettonate per i vari Product Placement, non che ci sia qualcosa di male, per carità! Tuttavia, questo bombardamento di contenuti su piattaforme che ci tengono incollati allo schermo per ore intere della nostra giornata, può distorcere la realtà delle cose, la percezione della vita oltre quello schermo.


Abbiamo capito come sia nato la valanga di contenuti che vediamo giornalmente online, ma come, questo, cambia la nostra visione di ciò che ci circonda? Vedere solo eventi di successo quando si sta attraversando un periodo infelice, vedere foto di fisici scolpiti quando si è messo su qualche chilo, ecc ecc, non ci influenza neanche un po' secondo voi? La verità è, almeno per me, che sui social si pubblica solo la fine di un percorso. Il Risultato finale, ma non i sacrifici, la dedizione, i problemi affrontati o che si stanno affrontando. Creando quindi un'enciclopedia di vanità digitale, dove si vede solo il bello di tutti. Ditemi la verità, avete mai visto qualcuno pubblicare i propri insuccessi se non a scopo informativo? Voi lo fareste? Questa versione distorta della realtà, che non sempre per fortuna riesce ad attecchire nella mente delle persone (in quanto non tutti sono così assuefatti dai social) non è la vita vera. La società non ammette secondi posti o insuccessi. E per quanto sia crudele, ci sarà sempre qualcuno che farà paragoni, magari lo avete fatto anche voi stessi. Tuttavia non ci si può paragonare mai con un'altra persona. In quanto innanzitutto si è diversi, si hanno storie diverse, famiglie diverse, si sono fatte scelte diverse. E non esiste la scelta sbagliata o la scelta giusta. Quello che posso dire per me stesso è che, di sicuro esiste la scelta che noi riteniamo giusta, ma che potrebbe essere sbagliata per qualcun altro. Le persone con la "vita perfetta" non esistono, ognuno di noi, ha i suoi momenti no, solo che non li condivide su Instagram. Ed è per questo che bisogna saper comprendere questi meccanismi, per non poterci restare sotto, soffocando nel maremoto di vite perfette che ci vengono costantemente proposte su ogni piattaforma. I recenti Facebook Files che sono usciti, ovvero i files che attestano la conoscenza da parte di Facebook che i suoi prodotti possono nuocere alla salute psicologica delle persone a detta degli scienziati Facebook stessi, sono la testimonianza scritta del pensiero che vi ho appena esposto. Tuttavia, Facebook non ha intenzione di cambiare rotta per i suoi social, in quanto, sempre nei Facebook Files si evince che la maggior parte delle persone vogliono e ricercano proprio quei contenuti perfetti, che poi innescano nel nostro cervello quei meccanismi perversi di comparazione. Nel tempo sono certo che verranno implementate delle limitazioni, ma in fondo Facebook da azienda, non vuole venderti ciò che ti fa bene, ma ciò che tu vuoi, e questo dovrebbe farci riflettere.


Questo porta ad una ulteriore riflessione, e cioè che se i Social tendono a farti vedere solo quello che ti piace, difficilmente ti farà vedere l'altro lato della medaglia, in quanto ti interessa meno! Questo alla lunga porta alla formazione di "tifoserie" passatemi il termine, che allontanano il confronto con le persone. e questo non dovrebbe mai accadere. Io come persona sono per il confronto, per il dialogo, perché può portare alla nascita di una nuova idea, ad un cambiamento costruttivo. Per questo comprendere profondamente il funzionamento di queste piattaforme può portarci ad un loro utilizzo che sia davvero responsabile.


La verità è che nulla è come sembra. Se vogliamo sentirci orgoliosi di ciò che siamo, goderci i risultati delle nostre fatiche e dei nostri sacrifici, o se vogliamo concentrarci a raggiungerli, non dovremmo sprecare tempo a dare troppo peso a tutto ciò che ci viene proposto su internet, ma lavorare sodo su noi stessi e preoccuparci solo delle cose importanti, lasciandoci sempre da parte un po' di tempo libero per fare sport e per poterci svagare e rilassarci. Perché per quanto lo si voglia, i social cercheranno sempre di assorbirci, ma noi dobbiamo imparare ad usarli consapevolmente di modo da non esserne completamente schiavi.



E questo era la mia personale opinione sulla rappresentazione delle nostre vite sui Social! Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commento! Se l'articolo vi è piaciuto, condividetelo con i vostri amici! Se volete rimanere in contatto con me, vi invito a seguirmi sui vari social, trovate i link qui a lato. Vi ricordo inoltre di iscrivervi al mio Canale Telegram per ricevere la mia "Ogni Tanto Letter" con le news più interessanti del settore informatico. Se avete dubbi o consigli o se volete suggerirmi il tema del mio prossimo video, scrivetelo sempre qui sotto nei commenti! Io vi ringrazio, e noi, ci vediamo alla prossima!
 

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