Jitsi: una piattaforma OpenSource di videoconferenza
In questa emergenza dovuta al Covid, le soluzioni di videoconferenza via internet sono diventate indispensabili per la comunicazione. In particolare qualunque riunione, sia di famiglia che di lavoro, è diventata virtuale, attraverso soluzioni software. Le soluzioni più usate sono Skype, Zoom (sulla cui sicurezza c’è stata qualche considerazione negativa) e Jitsi. Oggi parliamo di quest’ultima, facendo una panoramica di come funziona. Jitsi è un progetto open-source (GitHub) per una soluzione di videoconferenza, basata su tecnologie e implementazioni a loro volta open-source, comprendenti XMPP, SIP e WebSocket. In una chiamata 1 a 1, la comunicazione è diretta, mentre con 3 o più partecipanti il server Jitsi fa da ripetitore: riceve il flusso di ognuno e lo invia agli altri. È disponibile all’uso tramite una piattaforma cloud messa a disposizione direttamente dal progetto Jisti: https://meet.jit.si/. Risulta estremamente semplice da usare: con un link “dominio/stanza”, chiunque in possesso del link può partecipare ad una chiamata video di gruppo usando solo un browser. La tecnologia usata dietro non è banale, ma ben nascosta dall’interfaccia web usata, che risulta piacevole e user-friendly. Inoltre è disponibile come App Android e iOS. Sul lato della sicurezza è bene ricordarsi una cosa: se la fase di accesso alla stanza è criptata (via HTTPS), le comunicazioni sono dirette (attraverso uno stream di pacchetti UDP, intercettabili facilmente da un hacker black hat, un hacker cattivo) e per adesso, non c’è modo di criptarle. Ecco perché l’installazione su propri sistemi risulta essere il metodo più usato per assicurarsi un flusso dati non intercettato. Sulla pagina iniziale, ci verrà chiesto con quale nome iniziare una nuova stanza. Possiamo anche cliccare direttamente su “GO”, accettando uno dei nomi generati automaticamente. Come abbiamo detto, il solo fatto che esista un link ci da diritto ad entrare in una stanza; il primo ad entrare sarà “l’ospitante” (host), mentre gli altri saranno “ospitati” (guest). Si ha la possibilità di generare una password per limitare l’accesso alla stanza virtuale, e c’è anche la possibilità di copiare il link per la stanza: molto comodo per fare copia-incolla e comunicare il link stesso agli altri partecipanti. Potrebbe esserci chiesto l’uso di microfono e telecamera (impostazioni di sicurezza del browser): essendo il nostro scopo la videocahiamata, acconsentiremo. Potremmo anche negare il consenso, ma in quel caso potremo solo ricevere audio e/o video: non ci vedrebbe o sentirebbe nessuno.
Tra le funzionalità base troviamo: Visualizzazione in tile, Chat, Condivisione schermo, alzata di mano, sfocatura del secondo piano (ancora in beta), limite della qualità del video usato (utile per limitare la banda usata), registrazione del video (mediante DropBox), condivisione di un video di YouTube. Il progetto è parecchio attivo, con fix e miglioramenti quasi settimanali. Per adesso il browser dove funziona meglio sembra essere Chrome. E' certamente un progetto da rifinire, ancora acerbo e non pronto al grande pubblico (basti pensare che la videochiamata sfrutta le risorse del computer host, non proprio il massimo per chiamate affollate). Inoltre sulla sicurezza c'è ancora molto da lavorare, ma ci sono di certo tutti i presupposti per un prodotto solido, soprattutto visto il ritmo di aggiornamento del software dietro. Anche se non è ancora da definirsi MainStream, ma pienamente acerbo nelle sue funzionalità, di sicuro è un progetto da tenere d'occhio, che potrebbe implementare delle novità che i competitor potrebbero non sostenere, soprattutto in vista del fatto che è un progetto totalmente Open-Source. Direi, pienamente degno di nota.
Passiamo adesso ad una nuova notizia:
E se dopo CentOS, usassimo Ubuntu?
Quelli di Canonical pensano proprio di sì. Breve Recap: la distribuzione server CentOS così come la conosciamo, cesserà di esistere entro quest'anno, sostituito da CentOS Stream, una versione di RHEL con software maggiormente più fresco e instabile. Una delle principali peculirità che nessuno vorrebbe su di una Distribuzione Server. A questo proposito, tutti gli utilizzatori di CentOS o sono costrette a passare a RHEL, ovvero la versione "a pagamento" di CentOS, oppure saranno costrette a migrare ad altre Distribuzioni, per poter avere una maggiore stabilità. Canonical proprio per questo, si è proposta come alternativa a CentOS, con il suo Ubuntu Server (Distro tra la'ltro gratuita). Già perché, al netto di tutte le alternative per così dire “uno a uno” a CentOS, che condividono la stessa struttura base di codice e gli stessi rpm, si potrebbe prendere in considerazione anche soluzioni per certi versi radicalmente opposte, come Ubuntu per esempio. Citando i punti di forza della distribuzione di casa Canonical l’articolo di Kris Sharma esplora come, a partire dall’affidabile schedulazione delle release, la scelta di Ubuntu potrebbe rivelarsi più che saggia: Forte dei dati storici di Ubuntu infatti, in termini di release LTS, le tempistiche sono state sempre mantenute e rispettate, oltrettutto il dato più rilevante, forse sconosciuto ai più, è che la maggioranza delle installazioni Ubuntu sul mercato è proprio di tipo LTS: ben il 95\%! La stabilità, il mantenimento e la full stack compliance sono gli aspetti del sistema che l’autore sottolinea come cruciali nella scelta di Ubuntu rispetto alle concorrenti. E inoltre sono proprio le peculiarità ricercate da chi usa una Distribuzione Server! Che sia quindi davvero Ubuntu la vera alternativa a CentOS? In Canonical sono convinti di sì e, ad onor del vero, considerando che il passaggio ad Ubuntu è assolutamente indolore visto che è gratuito, credo che quantomeno coloro che sono coinvolti al momento, ci stiano realmente pensando. Io sono convinto che Ubuntu abbia grandi possibilità di potersi assicurare una fetta di mercato di CentOS, ma la mia è una mera ed opinabile speculazione.
ma la vera domanda a quasto punto è: cosa ne pensate voi? Fatemi sapere la vostra opinione con un commento, io vi ricordo che se volete rimanere in contatto con me, potrete seguirmi sui miei canali social, trovate i link in descrizione, e vi ricordo di iscrivervi al mio Canale Telegram, per ricevere la mia "Ogni Tanto Letter" settimanale, con le news più interessanti del settore informatico. Io vi ringrazio per avermi seguito, e noi, ci vediamo alla prossima!